Non potevo mancare una degustazione affascinante come questa bellissima verticale, organizzata nel pomeriggio di sabato 18 febbraio nell’ambito della manifestazione “Extra Lucca”, all’interno della magnifica cornice di palazzo Ducale. Per chi non lo sapesse la Tenuta di Fiorano ha fatto la storia dell’enologia nazionale: la prima azienda a produrre vini in stile bordolese in Italia a partire dagli anni ’50, un nome capace di elevarsi grazie a eccellenti collaborazioni con enologi del calibro di Tancredi Biondi Santi, oltre ad amicizie importanti come quella con Luigi Veronelli. Di proprietà da sempre dei principi Boncompagni Lodovisi, è oggi condotta da AlessandroJacopo, che ci onorati della sua presenza arricchendo così di dettagli e aneddoti l’esperienza sensoriale. Il principe ha portato con se i vini previsti per l’occasione ovvero il Fiorano Bianco 2014, da uve Grechetto e Viogner, ma soprattutto cinque annate del suo cavallo di razza, il Fiorano Rosso, celebre vino prodotto da uve Cabernet Sauvignon e Merlot, che nel 1998 ha rischiato di vedere la sua ultima vendemmia quando il principe Alberico – colui che aveva condotto l’azienda pero oltre 50 anni – decise inspiegabilmente di espiantare quasi tutti i vigneti. Ma ora spazio agli appunti, con punteggio in centesimi per evidenziare al meglio le sfumature di ogni bottiglia…
Fiorano Bianco 2014
Paglierino intenso che vira al dorato, luminoso. Timido ma affascinante al naso con resina, miele, gelsomino, note balsamiche, tocchi esotici di mango, passion fruit e spezie orientali. Bocca di grande freschezza e sapidità, con alcol che riscalda e apre il passo ad una sensazione quasi balsamica, di buona lunghezza. Ancora un bimbo, potrà evolversi almeno 20 anni. 87 pt
Fiorano Rosso 2011
Rubino intenso, marcato ancora da sfumature violacee. Profumi decisi dal carattere austero: pellame, liquirizia, frutta scura di rovo, note vegetali, violette, tocchi di peperone giallo, chiodi di garofano e minerali, in piena evoluzione. Bocca che conferma il naso, con tocchi di confetture e note tostate. Tannino esemplare e ottima sapidità. 88 pt
Fiorano Rosso 2010
Rubino impenetrabile, prospetta un gran sorso. Naso che esordisce con un tocco di grafite poi mallo di noce, spezie, ginepro, funghi, accenni di sottobosco bagnato, fiori e frutti rossi. Assaggio carnoso, di rose, viole e marasche. Ottima lunghezza, tannino magistrale e solita sapidità unita ad un’acidità dissolvente. 88 pt
Fiorano Rosso 2006
Ancora porpora alla vista! Naso intenso, un po’ “rustico” con note animali, terrose, caffè, erbe aromatiche, pot puorri, geranio, frutti rossi e neri, garofano. Bocca ancora fresca, sapida ( meno degli altri), di buona stoffa e rotondità, con tannino fuso nel corpo e finale gradevole tra il floreale e il balsamico. 89 pt
Fiorano Rosso 1990
Veste rubino con riflessi granati. Evoluto ma vivo più che mai con note di confetture, polpa di arancia sanguinella, polvere da sparo, curcuma, rosmarino e geranio appassiti, caramella alla fragola, prosegue con tabacco da sigaro, anice, liquirizia e lievi cenni eterei. Al sorso è elegante, raffinato, di buona freschezza e con tannini ottimi. Lunghezza interminabile dove ripropone in carrellata quanto percepito al naso. 94 pt
Fiorano Rosso 1987
Granato ancora cupo con bagliori incredibilmente porpora. Possente in olfazione con ricordi di fiori appassiti, eucalipto, diviene poi terroso/ferroso, addolcendosi infine con ciliegia confetta e ribes surmaturi. Bocca dove il tannino è ancora presente ma lascia passare una piacevole onda fresca, rivela poi una delicata sapidità, con finale un po’ “sporco” e animale. 92 pt
Che dirvi di più?! Che si tratta sicuramente di vini dalla grande impronta territoriale, dove “il manico” dell’uomo fa la sua parte come sempre nell’interpretazione delle stagioni. Le annate più giovani hanno mostrato vini meno eleganti ed in evoluzione, mentre sono risultate impressionanti le vecchie annate per finezza, complessità e capacità di reggere il tempo, dote che possiedono solo i grandi.
Alla prossima!!!