Piccolo tour nel Chianti Classico alla ricerca dell’eleganza – Riecine

Inutile negare che il Sangiovese è la mia passione. Uva capace come poche altre di catturare e restituire sotto forma liquida l’essenza di un territorio e di una stagione. Il Chianti Classico è terra d’elezione per la nobile bacca, dove riesce a raccontare i sui 1000 volti grazie ad un’infinita combinazione di suoli, altitudini e filosofie produttive. Non basterebbe forse un’intera esistenza per visitare tutte le cantine dislocate nei vari comuni, ma fortunatamente tutti noi appassionati abbiamo una predisposizione naturale che ci porta a preferire un tipo di vino piuttosto che un’altro. Bene, la mia mi conduce verso vini eleganti, che giocano più sulle sottigliezze che sulle strutture, sulle acidità invece che sulle alcolicità. Riducendo il campo inquadrare il tuo obiettivo diventa più semplice. Alcuni giorni fa, in compagnia di due amici e preparati sommelier, Fabio Frediani e Luisa Tolomei, ho inserito nel “mirino” due cantine a me care e che non avevo avuto ancora modo di visitare: Riecine e Vecchie Terre di Montefili.

Arrivamo a Riecine verso metà mattinata e risalendo la strada sterrata che conduce al parcheggio ci rendiamo conto della notevole pendenza del vigneto e della dimensione degli acini, veramente piccoli e raccolti in grappoli serrati. L’azienda, fondata nel 1971 dall’inglese John Dunkley insieme alla moglie Palmina Abbagnano, è oggi di proprietà di una coppia russa. Una cantina che ha fatto la storia del Chianti Classico “moderno”, elevando il Sangiovese a unico interprete, raggiungendo livelli d’eccellenza grazie al contributo di abili enologi come Sean “il Guercio” O’Collaghan e Carlo Ferrini. Dal 2015 l’enologo e Direttore Generale dal 2015 è Alessandro Campatelli, con il prezioso supporto della storica squadra di Riecine. Sono 30 gli ettari vitati allevati in biologico posti in prossimità della struttura, ma anche in altre posizioni privilegiate nel territorio di Gaiole in Chianti, a quote comprese tra i 430 e i 600 metri sul livello del mare. Diversi filari sono allevati ad alberello e i singoli vigneti vengono tradizionalmente vendemmiati, vinificati e posti in maturazione separatamente. La gamma dei vini vede protagonista il Sangiovese, oltre ad un’etichetta dedicata al Merlot in purezza, per un totale di circa 100.000 bottiglie a seconda dell’andamento stagionale.

La nostra visita inizia come tradizione in vigna, per poi passare all’interno della moderna e funzionale cantina, che appare integrata nella collina, con alle spalle la splendida villa che fu della famiglia Dunkley. L’ordine e la pulizia sono fondamentali per arrivare ad una produzione di qualità, e questa è la prima impressione appena entrati nei locali di vinificazione. I serbatoi in acciaio sono sostituiti dal cemento di Namblot e nella sezione dedicata alla maturazione sono presenti tonneaux e uova in cemento, per rispettare al massimo le materie prime. Una serie di pitture nel soffitto è stata commissionata raffigura il percorso dell’acino fino a diventare vino, a testimonianza del profondo amore anche per l’arte. Ma arriviamo al momento più atteso, alla degustazione dei vini, di cui vado di seguito a raccontarvi le impressioni e i tratti salienti.

Toscana Rosé Igt PALMINA 2019

100% Sangiovese

Rosa salmone brillante. Apre su note floreali di glicine e acacia, seguite da sensazioni di lampone candito, scorza d’arancia e melograno, su uno sfondo sulfureo, pietroso. Assaggio succoso, agrumato e marcatamente sapido.



Chianti Classico Docg 2018

100% Sangiovese

Rosso rubino di media carica tendente al granato. Impatto floreale di garofano e rosa su gelatina di marasca, arancia rossa, mirtillo e noce moscata. Bocca nel segno dell’eleganza, di nuovo floreale, fresca e sapida, dal tannino raffinato.

Chianti Classico Riserva Docg 2017

100% Sangiovese

Bel granato alla vista. Naso che racconta di frutti rossi maturi, prugna e marasca, cuoio e carne, erbe aromatiche, fiori macerati, tabacco, ferro. Assaggio dove l’alcol va a contrastare il tannino importante e l’acidità che ha ancora il carattere dell’agrume – di polpa di pompelmo rosso – appare ad intermittenza, ravvivandolo e allungandolo.

Toscana Igt RIECINE DI RIECINE 2016

100% Sangiovese

Granato compatto, ha un naso articolato senza eccedere nella spinta con note di frutta carnosa, marasca e lampone, scorza arancia, viola, giaggiolo, rabarbaro e china, rosmarino, tocchi tostati e grafite. Assaggio succulento, invitante e irresistibile, dalla marcata freschezza e sapidità, risulta lungo e territoriale.

Toscana Igt LA GIOIA 2016

100% Sangiovese

Granato, più evoluto del precedente campione. Intenso con note di ribes, legno di cedro, erbe aromatiche e lavanda essiccata, poi ancora amarena candita, genziana, su un ricordo di terra bagnata. In bocca tannino “farinoso”, ottima acidità e dimensione strutturale succosa, fino al finale tipicamente aranciato.

Toscana Igt TRESETTE 2016

100% Merlot

Rubino denso alla vista, regala al naso profumi di prugna fresca e lampone polposo, alloro, cannella e tabacco, sensazioni vegetali e tocchi balsamici. Un Merlot caratterizzato da una notevole freschezza e dal grande frutto, in un assaggio ancora in fase evolutiva.

Una batteria che non ha deluso le attese, confermando lo stile che ha reso celebre Riecine. Ore 13:00 ci spostiamo su Radda in Chianti per un pranzo e poi seconda tappa, Vecchie terre di Montefili a Panzano, che vi racconterò nel prossimo articolo.

www.riecine.it
Loc. Riecine
53013Gaiole in Chianti (SI)
tel 0577 749098
e-mail: info@riecine.it

Alla prossima!!!

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