Questo è il racconto di un gruppo di amici sommelier provenienti dalla Toscana in visita alla storica azienda Masi, posta a Gargagnago di Valpolicella. Partenza in tarda mattinata, in una fredda giornata di fine Febbraio con strade appena spolverate da un po’ di neve, comunque niente che possa fermare degli appassionati di vino verso la loro meta. L’arrivo in Valpolicella è nel primo pomeriggio ed è caratterizzato da una rinfrancante visione di paesaggi mozzafiato. La Valpolicella per chi non lo sapesse è formata da tre aree, le valli di Negrar, Marano e Fumane. Secondo alcuni studiosi il nome di questa valle deriva dal latino “vallis-polis-cellae” e potrebbe significare “valle delle molte cantine”. I vitigni autoctoni che si coltivano in questa bellissima e affascinante realtà sono Corvina, Rondinella, Molinara, Oseleta, che soltanto qui donano eccellenti prodotti tra i quali Re incontrastato è il famoso Amarone. Fratello del dolce Recioto, in breve tempo è diventato uno dei vini italiani più prestigiosi del panorama enologico.
La tecnica produttiva prevede l’appassimento in fruttaio su arelle poste su unico strato, in modo che il grappolo non si schiacci; lì restano circa 4 mesi e per mezzo dell’aria naturale l’acino si asciuga regalando vini di importante apporto cromatico , struttura, alcool e persistenza, con buone attitudini all’invecchiamento. Ma dopo questa parentesi ritorniamo alla cronaca: all’arrivo in cantina c’è ad aspettarci Massimilla Alighieri – discendente del sommo poeta – che ci ha condotto nella visita. Intere pareti di bottiglie di annate passate coricate a dimora accompagnano il percorso che porta alla sezione dedicata all’affinamento, dove possiamo ammirare oltre a molte barriques, una delle botti più grandi in Italia e un’altra dedicata al “Premio Masi”, conferito a personaggi originari delle Venezie che si sono distinti nella letteratura, giornalismo, arte, scienza, spettacolo ed economia , e che con i loro operati hanno promosso e valorizzato le capacità dei veneti nei più vasti campi dell’attività umana. Dopo aver visitato la parte interna abbiamo avuto la fortuna di ammirare la parte esterna con la limonaia, il giardino e lo storico fruttaio. Da segnalare anche le particolari botti quadrate concepite per l’ottimizzazione degli spazi.
Scendiamo infine nella tasting room dove ad attenderci troviamo alcuni vini che vi davo subito a raccontare:
Campofiorin 2011
70% Corvina, 25% Rondinella, 5% Molinara
Calice rubino, di estratto antocianico importante. Al naso denota piccoli frutti di bosco, geranio, un tocco di tabacco e pepe nero, bouquet di bella finezza. In bocca si loda per l’equilibrio, con trama tannica fitta e ben fusa nel corpo del vino, freschezza e finale sapido con chiusura di grafite. Mantiene linearità e coerenza.
Amarone della Valpolicella Classico Vaio Armaron 2008
70% Corvina, 20% Rondinella, 10% Molinara
Apporto cromatico di importante struttura, impenetrabile e vivido: questa è l’espressione cromatica della valpollicella, sin dalla mescita evidenzia un ottimo apporto in alcool e glicerina. Al naso è un trionfo di profumi con viole appassite, frutta rossa macerata, noce moscata, prugne, polvere di cacao, china, tabacco. Al sorso è largo e avvolgente, con una buona freschezza e tannino nobile. La scia aromatica dona un finale lungo.
Per maggiori informazioni www.masi.it