La Fattoria Nicolucci è azienda dalle radici antiche che vede la luce nel 1885 a Predappio. L’attività – rigorosamente a carattere familiare – viene da allora portata avanti di padre in figlio, ma dobbiamo attendere gli anni ’70 per assistere ad un cambiamento netto: la produzione era infatti destinata alle osterie della zona, fino a quando il compianto Giuseppe Nicolucci detto Pino – padre dell’attuale proprietario Alessandro – che di professione faceva il postino, decide di iniziare a produrre e imbottigliare vini di qualità. Il primo passo è stato quello di ridurre le rese nei vigneti poi, complice una vigna ricevuta in dono da un generale in pensione, crea il vino che darà notorietà e prestigio all’azienda, il Predappio di Predappio Vigna del Generale. I prodotti varcano non solo i confini regionali ma soprattutto quelli nazionali, segnando una svolta, una rivoluzione, per l’intera Romagna, e altri produttori si fanno così coraggio sulla scia dei risultati ottenuti da Nicolucci, proiettandosi verso nuove mete. Merito di Pino è quello di aver compreso il potenziale del Sangiovese in quel particolare terroir, con un’altitudine adatta a stimolare i profumi e terreni ricchi di minerali – zolfo in particolare – capaci di donare vini longevi e complessi. Nel 1993 riscopre e valorizza un vino locale quasi dimenticato, il Nero di Predappio, ottenuto da Sangiovese e Refosco, cogliendo una provocazione dell’allora presidente dell’Associazione Italiana Sommelier, Terenzio Medri. Oggi, come detto pocanzi, è Alessandro che porta avanti la tradizione, contando su circa 12 ettari vitati con il “Sangue di Giove” protagonista assieme ad uve bianche come Trebbiano, Chardonnay, Albana e Pinot. L’intera trasformazione delle uve in vino avviene nella fattoria di famiglia, mentre gli affinamenti vengono svolti da sempre nelle storiche cantine del castello di Predappio. Per filosofia la produzione è mantenuta bassa, come testimoniano le circa 60.000 bottiglie sfornate ogni anno, con i rossi sugli scudi, senza rinunciare ad interessanti proposte di bianchi e una bolla da metodo charmat.
NERO DI PREDAPPIO 2013
Sangiovese 90%, Refosco 10%
Rosso rubino carico, quasi impenetrabile. Concede aromi di marasca, prugna, scorza d’arancia, gaggiolo, violette, poi macis. Al sorso non eccede in genosità materica ma evidenzia apprezzabile avvolgenza e calore, a contrastare le più forti sensazioni fresco/sapide e un tannino tosto ma non “arrogante”, in un contesto di piccoli frutti rossi e sfumature floreali.
Sangiovese Superiore TRE ROCCHE 2014
Sangiovese 100%
Rubino compatto, mostra gioventù dai tratti porpora. Spinge lievi profumi fruttati e floreali che ricordano di melograno, ginepro, viola, lavanda, tamarindo e spezie. In bocca entra con notevole freschezza e sapidità, è vinoso nello sviluppo gusto/olfattivo, con rintocchi di fiori e frutti, sul finale esce un tannino docile e di trama fine.
Romagna Sangiovese Riserva PREDAPPIO DI PREDAPPIO Vigna del Generale 2012
Sangiovese 100%
Di veste color rubino intenso, purpureo ai fianchi. Si apre al naso con un bel ventaglio che rivela amarene, viole, ginepro, spezie dolci, cacao e grafite. All’assaggio rivela un corpo muscolare dal quale, nonostante buon alcol e glicerina, spicca un gran tannino non astringente, abbondante freschezza e sapidità. Apprezzabile la scia aromatica che ripropone i sentori percepiti in olfazione.
Alla prossima!!!