L’annata 1999 è stata una delle più grandi degli ultimi tempi nell’area del Chianti. Decido di testarne il potenziale evolutivo stappando un Rufina Montesodi proveniente dalla tenuta di Nipozzano dei Marchesi de’ Frescobaldi. Etichetta storica prodotta a partire dal 1974 dalle uve dell’omonimo cru, ha visto negli ultimi anni una conversione a metodi più tradizionali come l’impiego di legni grandi al posto delle barriques, utilizzate anche nella bottiglia da me assaggiata.
Intenso e cupo nell’abito granato, con leggera sfumatura arancio ai bordi. Al naso è suadente e, dopo l’iniziale fase di chiusura, rileva sentori di confettura di marasche e lamponi. fiori macerati, ma soprattutto note terziarie: caffè, cuoio, mentolo, humus e accenni di grafite, in un’ideale insieme. Mi delude al sorso sotto l’aspetto della forza ma non in termini di eleganza. Entra con sorprendente freschezza e sapidità, facendo percepire subito dopo un tannino finissimo, il tutto magistralmente addomesticato da una giusta dose di alcol e vellutata rotondità. Gioca sullo sviluppo orizzontale grazie a lunghezza e sensazioni nitide, senza assoli dei singoli, lasciando in fondo un ricordo ematico.
A mio avviso potrà dare ancora gioie nel medio/lungo periodo, sviluppando maggiore complessità olfattiva e raggiungendo il perfetto equilibrio sensoriale che oggi è già ottimo.
Alla prossima!!!