Febbraio è il mese delle anteprime in Toscana e il ricco programma comprende una serie di importanti appuntamenti concentrati nell’arco di una decina di giorni. Quest’anno sono riuscito a prendere parte ad un paio di eventi, a cominciare da lunedì 12 quando ho fatto la prima tappa alla Leopolda di Firenze per Chianti Classico Collection. L’edizione 2018 vedeva protagonisti in anteprima i Chianti Classico dell’annata 2016 e le Riserve 2015, con una presenza di oltre 180 produttori, 250 giornalisti e 1800 operatori del settore accreditati. Arrivo in tarda mattinata grazie alla comodità del treno unita al breve tratto in tramvia, e mi tuffo nella folla con l’intento di scoprire nuove aziende alla cieca, “snobbando” i nomi più conosciuti e muovendomi per comune d’appartenenza delle cantine. Per gusto personale, essendo un amante dei più vini eleganti e freschi, inizio dai produttori della zona di Radda in Chianti. Tra un banco è l’altro incrocio facce note del mondo del vino e colleghi sommelier, con i quali poter scambiare opinioni e impressioni personali. Non sono un amante delle manifestazioni – vista la difficoltà di percepire appieno tutte le sfumature dei prodotti – ma i vini con una marcia in più o comunque degni di nota ti lasciano qualcosa indipendentemente dal come e dove. Gli assaggi hanno confermato un buono/elevato standard qualitativo, con un’ottima espressione dell’annata in funzione della zona: territori più elevati, come quelli siti ad esempio di Lamole o Radda, hanno portato a vini dall’immancabile freschezza, accompagnata da un corpo comunque importante. I comuni più bassi e in generale le vigne più soleggiate di zone tipo Castelnuovo Berardenga, hanno fornito prodotti in sostanziale equilibrio tra alcol e tannini, grazie alla funzione dell’estratto che ha attutito le spigolature. È a mio parere in queste aree che emersa una differenza superiore tra la 2015 e la 2016, con la prima più bilanciata e corposa, la seconda dotata di una maggiore eleganza e capace di evolversi nel tempo con prospettive non indifferenti. Bravi comunque diversi produttori che ho incontrato ad aver interpretato al meglio il potenziale del uve. Non solo anteprime ma anche annate più vecchie, in particolare le Riserve e Gran Selezioni 2013 e 2014 che ho avuto il piacere di assaggiare sono risultate ottime. Per quanto riguarda le etichette non ho fatto classifiche ne tantomeno attribuito punteggi (difficili da assegnare in una degustazione al banco), ma negli scatti che seguono troverete quelle a mio avviso degne di nota e meritevoli di essere comprate e parcheggiate in cantina. Ma attenti perchè alcune di queste creano dipendenza, quindi attenzione e moderazione mi raccomando!
Alla prossima, con l’anteprima della Vernaccia di San Gimignano!!!