Luigi Moio, professore di enologia all’università di Napoli, ha trascorso diversi anni in giro ad “imparare” il vino, poi nel 2001 decide di costruire la sua azienda vinicola individuando nella località di Mirabella Eclano, in provincia di Avellino, il posto giusto. Luogo ad alta vocazione vitivinicola e ricco di storia, elemento che emerge anche dai nomi latini delle etichette, tra le quali l’Exultet è quello che ho deciso di testare, dopo aver letto in giro giudizi più che lusinghieri. Gli exultet erano una sorta di pergamene utilizzate nelle liturgie, nel caso di specie il nome si riferisce ad una rinvenuta in zona, con raffigurazioni realizzate per omaggiare le api. Fiano di Avellino prodotto con uve provenienti da un’unico vigneto posto a circa 600 metri di quota su terreno argilloso – calcareo: fermentazione per un 70% in acciaio e un 30% in barrique, infine sosta di almeno 8 mesi sulle proprie fecce, caricandosi così di corpo e aromi.
Giallo paglierino compatto acceso di una luce propria, che mi prospetta una splendida freschezza. Bello e intenso in fase di esplorazione olfattiva dove lascia scopre toni di acacia, tarassaco, cerfoglio, poi cotognata, pesca bianca, frutta candita e cioccolato bianco, sullo sfondo una nota che ricorda di gesso. Al sorso mostra corpo e denota uno sviluppo prima verticale, di potenza, poi orizzontale in lunghezza e slancio. Entra fresco poi diviene minerale, mentre racconta di fiori di acacia, nettarina, pera Williams, pepe bianco, per una persistenza notevole e un finale di bocca che diviene a mano a mano esotico.
Alla prossima!!!