Lo scorso 21 Marzo ho preso parte all’anteprima della manifestazione “Benvenuto Vermentino”, in programma nei giorni del 28 e 29 di Maggio a Castelnuovo Magra (SP). L’evento, giunto ormai alla settima edizione, è diventato nel arco di poco tempo un’importante veicolo di promozione del territorio e dei vini prodotti da questo generoso vitigno in zona, ma non solo: sono infatti ospitati i produttori delle aree costiere a partire dalla Francia fino ad arrivare in bassa Toscana, per poi spostarci in Sardegna e Corsica. La manifestazione è compresa infatti nel progetto di cooperazione denominato Ver.Tour.Mer, che coinvolge le regioni pocanzi indicate nella valorizzazione delle risorse locali. Dicevo anteprima: si è trattato infatti di un’intera giornata propedeutica alla promozione della manifestazione principale, iniziata con la visita di alcune cantine poste nel territorio comunale e conclusa con la degustazione di alcuni campioni della vendemmia 2015. Mi ritrovo assieme al collega Federico – che si occupa per l’occasione di immortalare i momenti della giornata – con un gruppo di giornalisti del settore, intorno alle 10.30. A bordo di un paio di minivan veniamo condotti alla prima cantina del tour, Il Torchio.
Si tratta di una piccola azienda a conduzione familiare, fondata negli anni ’80 da Giorgio Tendola, oggi guidata dai giovani nipoti Gilda ed Edoardo, con la prima ad occuparsi dello sviluppo commerciale mentre il fratello di vigna e cantina. Poche ma curate bottiglie prodotte dai 9 ettari di proprietà – con un nuovo vigneto appena impiantato – ed etichette attraenti e riconoscibili, disegnate appositamente dal pittore Francesco Musante. Assaggiamo tre vini ovviamente ottenuti da Vermentino: Il Bianco, il vino “base”, segue Il Torchio, considerato il vino principale, ed infine lo Stralunato, l’ultimo arrivato in casa e prodotto con macerazione sulle bucce e travasi in determinate fasi lunari. I tempi sono stretti e ci troviamo di nuovo in viaggio, questa volta facciamo tappa nella storica salumeria di Mirco Bertini a Castelnuovo Magra, che ci accoglie per presentarci le sue “creature”.
La sua produzione è conosciuta in tutta Italia e oltre poi, una volta entrati nel locale di affinamento, comprendiamo il motivo. Si tratta di una sorta di tempio dove insaccati e prosciutti di ogni tipo sono appesi in modo ordinato, in ambiente termocondizionato dove l’aria è aromatizzata grazie a erbe di campo e agrumi, e ravvivata da musica! Si avete capito bene, Mirco fa “ascoltare” tutto il giorno la musica alle sue prelibatezze al fine di creare un habitat perfetto e confortevole, come fanno alcuni vignaioli. Da circa 20 anni la salumeria ha ottenuto un brevetto per la produzione di una varietà di prosciutto conosciuta come Prosciutta Castelnovese, della quale sono gli unici produttori sul territorio nazionale. Un salume pregiato, ottenuto con anni di stagionatura, dei quali ne sono presenti alcuni di oltre 15 anni. A quanto pare il segreto stà nel massaggio che viene fatto alla prosciutta con un pregiato olio extravergine d’oliva della zona. Dopo tanta meraviglia ripartiamo alla volta dell’azienda Lunae Bosoni, la più grande della regione, della quale ho già fatto un’articolo a Luglio 2014.
Sotto la guida dei fratelli Diego e Debora Bosoni facciamo una visita della struttura, poi ci trasferiamo nella splendida sala degustazione dove assaggiamo alcuni tra i vini più rappresentativi tra i quali il Numero Chiuso, che è risultato a mio avviso il più convincente. Pronti e via, ci spostiamo da Federici – Terra del Sole, un’altra realtà dalla lunga tradizione famigliare. Posta in zona pianeggiante, addirittura a – 6 mt s.l.m, la nuova struttura che ci ospita è stata terminata da meno di due anni ed appare imponente, con ampi spazi per l’accoglienza di clienti e visitatori, e grandi cantine termoregolate attraverso un sistema basato su l’acqua corrente.
Facciamo un breve viaggio attraverso i locali per poi spostarci nel salone per scoprire i prodotti. Il primo vino è il Gladius, ottenuto con prevalenza di Vermentino unito ad uve aromatiche. Seguono l’Oro d’Isee e il Sarticola, quest’ultimo con uve Vermentino provenienti dall’omonimo cru, un vigneto conosciuto già in epoca romana. I tempi sono serrati e ci rimettiamo in viaggio – breve per la verità vista la vicinanza – per spostarci da Ottaviano Lambruschi. Per chi non lo conoscesse è uno dei produttori storici del territorio, che ha ottenuto negli anni importanti riconoscimenti dalle principali guide del settore. Oggi è prossimo ai 90 anni e la tradizione viene portata avanti con lo stesso entusiasmo dal figlio Fabio.
La filosofia è semplice: il vino si fa in vigna, con lavoro e sacrificio. La cantina serve a trasformare in vino uve sane e al loro massimo. Producono solo quattro etichette, tre di bianco da Vermentino in purezza e una di rosso, ed a testimoniare la dimensione famigliare la cantina è posta al piano seminterrato dell’abitazione per cui, come dice Fabio, lì si lavora sempre senza sosta. Assaggiamo due etichette, il Vermentino base e il famoso Costa Marina, che porta il nome del vigneto ricavato negli anni ’70 da Ottaviano assieme al fratello Alessandro, da un bosco precedentemente acquistato con i soldi della liquidazione dal lavoro. Sono ormai arrivate le 17.00 e dobbiamo rientrare in paese per partecipare all’evento principale di giornata, la presentazione della manifestazione Benvenuto Vermentino, che comprende una degustazione di alcuni vini della vendemmia 2015. L’anteprima vede la presenza di ristoratori, produttori e organi di stampa, ed è abilmente condotta dal Presidente dell’Enoteca Regionale – che ha sede a Castelnuovo Magra – Federico Ricci, dal Delegato A.I.S. di La Spezia, Marco Rezzano, e dall’enologo Giorgio Baccigalupi.
Vengono servite, rigorosamente alla cieca, batterie da quattro di vini ciascuna: l’ordine è casuale ma il filo conduttore è la crescita di forza ed intensità, per cui iniziamo con prodotti più delicati per terminare con campioni di decisa struttura e aromaticità. In tutto 20 gli assaggi, testimoni del valore di un’annata eccezionale che ha regalato uve mature, sane, dotate di una carica zuccherina superiore rispetto ad altre vendemmie. Va detto che molti dei vini presentati erano stati appena imbottigliati, altri addirittura campione di botte, comunque quello che abbiamo testato ha evidenziato una qualità media notevole, ottimi profumi, con i vini ottenuti da vigneti più alti che hanno mantenuto un’apprezzabile e caratteristica acidità, mentre quelli più in basso sono risultati caldi e in sostanziale equilibrio gusto/olfattivo.
Che dire di più? Viste le premesse vi consiglio vivamente di passare da queste parti alla fine di Maggio, per assaggiare una grande varietà di vini e scoprire gli altri gioielli del territorio: troverete piatti tipici, mostre, ed il nuovo museo allestito all’interno della splendida Torre dei Vescovi, recentemente ristrutturata, dalla quale potrete apprezzare un magnifico panorama a perdita d’occhio.
Per saperne di più visitate il sito di vertourmer !
Queste sono altre immagini della splendida giornata…
Alla prossima!!!